lunedì 10 maggio 2010

1 L’INGANNO DELL’ENERGIA FOTOVOLTAICA UNA INUTILITA’ TECNICA UN DISASTRO ECONOMICO

Un “meraviglioso” meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche degli utenti elettrici a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle Banche, per l’altra metà.
LA LETTERA DI FRANCO BATTAGLIA ED ALTRI  AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Illustrissimi Signori Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio
noi sottoscritti desideriamo segnalarVi ciò che riteniamo essere un colossale ingannevole abbaglio, preso ai danni dei contribuenti italiani: la cospicua installazione nel Paese di impianti fotovoltaici per la produzione elettrica; impianti che, come ora chiariremo, sono una inutilità tecnica ed un disastro economico.
Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale. Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40 GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbire anche 60 GW, i quali, quindi, devono essere disponibili, tutti, pena l’occorrenza di blackout. E, di fatto, sono senz’altro disponibili grazie alla potenza elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone, idroelettrica o nucleare (installata, quest’ultima, Oltralpe).
Ora, a seconda delle convenienze e delle scelte, è senz’altro concepibile installare un impianto qualunque di una delle tipologie elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio, tecnicamente parlando, nulla vieta l’apertura di un impianto da 1 GW a carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.
Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti convenzionali in seguito all’apertura di 1, 10, 100 o 1000 GW fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole non brilla fra il tramonto e l’alba!) questi impianti contano zero, come se non ci fossero; e tra l’alba e il tramonto la variabilità dell’insolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto e, ancora una volta, è come se non ci fossero. Sono un disastro economico perché installare un impianto convenzionale che eroghi 1 GW-anno l’anno di energia elettrica richiede un impegno che va da € 1 miliardo a € 3 miliardi (dipende dalla tipologia specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro). Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva richiede un impegno economico superiore a € 50 miliardi!



Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia, per produrre energia elettrica, prenderebbe in alcuna considerazione l’eventualità di impegnare risorse nella tecnologia fotovoltaica. E, se nella gestione del denaro pubblico l’amministratore fosse animato, come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di famiglia, ai fini della produzione elettrica la tecnologia fotovoltaica sarebbe già bella e sepolta, come di fatto è: non a caso, infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo 0,001%.
E sono, infine, un inganno. Per aggirare il fallimento economico (quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato il kWh da fotovoltaico anche oltre il 600% della quotazione del kWh alla Borsa elettrica. L’onere aggiuntivo è sottratto – grazie a questa legge – dalle tasche degli utenti elettrici, contribuendo essa ad elevare vieppiù il costo dell’energia elettrica che, nel nostro Paese, è già il più elevato al mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci hanno insegnato.
Purtroppo l’inganno dell’affare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma è aggravato da quanto abbiamo l’obbligo di aggiungere.
Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una buona percentuale – fino al 20% – del costo degli impianti. Infine a causa delle notevoli dimensioni dell’onere economico, non è raro che ad esso si faccia fronte con l’intervento di mutui bancari, il cui capitale viene alle Banche restituito – tipicamente raddoppiato dagli interessi – tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il Conto-energia è un “meraviglioso” meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche degli utenti elettrici a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle Banche, per l’altra metà.
Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che gli amministratori della cosa pubblica debbano esercitare quella diligenza del buon padre di famiglia sopra evocata che, in questo caso, mai avrebbe consentito l’approvazione di una legge quale è quella del Conto-energia e la cui soppressione auspicheremmo. E ci appelliamo pertanto a Voi, Signori Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio, affinché vogliate esaminare più a fondo la questione che Vi stiamo sottoponendo e adoperarVi per evitare ai contribuenti italiani questo ulteriore colossale inganno. energia elettrica richiede un impegno che va da € 1 miliardo a € 3 miliardi (dipende dalla tipologia specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro). Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva richiede un impegno economico superiore a € 50 miliardi!
Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia, per produrre energia elettrica, prenderebbe in alcuna considerazione l’eventualità di impegnare risorse nella tecnologia fotovoltaica. E, se nella gestione del denaro pubblico l’amministratore fosse animato, come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di famiglia, ai fini della produzione elettrica la tecnologia fotovoltaica sarebbe già bella e sepolta, come di fatto è: non a caso, infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo 0,001%.
E sono, infine, un inganno. Per aggirare il fallimento economico (quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato il kWh da fotovoltaico anche oltre il 600% della quotazione del kWh alla Borsa elettrica. L’onere aggiuntivo è sottratto – grazie a questa legge – dalle tasche degli utenti elettrici, contribuendo essa ad elevare vieppiù il costo dell’energia elettrica che, nel nostro Paese, è già il più elevato al mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci hanno insegnato.
Purtroppo l’inganno dell’affare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma è aggravato da quanto abbiamo l’obbligo di aggiungere.
Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una buona percentuale – fino al 20% – del costo degli impianti. Infine a causa delle notevoli dimensioni dell’onere economico, non è raro che ad esso si faccia fronte con l’intervento di mutui bancari, il cui capitale viene alle Banche restituito – tipicamente raddoppiato dagli interessi – tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il Conto-energia è un “meraviglioso” meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche degli utenti elettrici a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle Banche, per l’altra metà.
Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che gli amministratori della cosa pubblica debbano esercitare quella diligenza del buon padre di famiglia sopra evocata che, in questo caso, mai avrebbe consentito l’approvazione di una legge quale è quella del Conto-energia e la cui soppressione auspicheremmo. E ci appelliamo pertanto a Voi, Signori Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio, affinché vogliate esaminare più a fondo la questione che Vi stiamo sottoponendo e adoperarVi per evitare ai contribuenti italiani questo ulteriore colossale inganno.
Molto cordialmente,
Franco Battaglia (Co-fondatore Associazione Galileo 2001 per la libertà e dignità della scienza)
Donato Robilotta (Consigliere Regionale del Lazio e Direttore politico del Garofano Rosso)
Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)
Comitato Italiano Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi, Segretario Nazionale)
Associazione Italiana Wilderness (firma Franco Zunino, Segretario Generale)
Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta Iuretig, Segretario Regionale)
Circolo Bettino Craxi di Roma (firma Dr. Nino Biddau, Segretario Generale)
Associazione Il Ponte (firma Dr. Norberto Nicolai, Presidente)
Associazione il Movimento d’Opinione (firma Ing. Temistocle Sidoti, Presidente)
FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo (firma Prof. Vincenzo Pepe, Presidente)
Seguono decine di altre firme di ingegneri e tecnici del settore energetico.
Chiunque volesse, può sottoscrivere la lettera e aggiungere la sua firma inviando una mail specificando:
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