giovedì 13 maggio 2010

VERSO IL RIORDINO DEGLI EX VIGILI URBANI

Centralino unico e armi in dotazione per la polizia locale. Il disegno di  legge all’esame del parlamento.
Armi in dotazione, numero unico nazionale, lavoro fianco a fianco con polizia e carabinieri, coordinamento regionale e contratto ad hoc. Sono i piatti principali nel menu della riforma della polizia locale, che prova a tornare in alto nell'agenda . politica con l'unificazione dei disegni di legge sul tema, che dovrebbe garantire al progetto una navigazione parlamentare più spedita. Licenziata la riforma del codice della strada, come dovrebbe avvenire nel giro di poche settimane, potrebbe essere la volta buona anche per far cessare l'attesa infinita degli ex vigili urbani ; i pacchetti sicurezza varati dal governo nel 2008 e 2009, che hanno messo la polizia dei sindaci in prima fila nel garantire la «sicurezza integrata», con REGIA REGIONALE.
Gli enti più piccoli dovranno unire le forze per raggiunger e i 15 addetti necessari a costituire un Corpo autonomo Che cosa cambierà: I punti chiave della riforma nel disegno di legge unificato  NUMERO UNICO La riforma prevede l'avvio di un numero unico nazionale per la polizia locale (come il numero unico di emergenza 12), che metterà in collegamento con il comune da cui è originata la chiamata a tale condizioni giuste, e lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni ha dichiarato che è venuto il momento di mettere mano alla nuova legge e che la via intrapresa in   parlamento è quella giusta. Il progetto unificato e bipartisan (i relatori al senato sono Maurizio Saia del Pdl e Giuliano Barbolini del Pd ) punta tutto sull'integrazioni e degli ex vigili con le altre forze di polizia, all'interno di un'organizzazione regolata a livello regionale .Per facilitare i cittadini , poi, è previsto un numero unico nazionale, che a seconda del territorio da cui è chiamato collega alle sale operati -  delle varie città. Saranno le regioni a disciplinare la costituzione dei vari corpi, con un incentivo alla gestione associata nelle realtà più piccole  perché per avviare un corpo saranno necessari almeno: 15 addetti, escluso il comandante.
Se i comuni non metteranno insieme le proprie forze, il servizio potrà passare alla
provincia (in accordo con i sindaci interessati).
INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLIZE. Tramite accordi fra enti locali e
prefetture saranno stabiliti:Lo scambio di informazioni e la realizzazione di sistemi informativi integrati. La connessione delle sale operative e il coordinamento tra attività di polizia locale e prevenzione della criminalità e la formazione e l'aggiornamento comune che richiedono un controllo costante sugli accessi . Anche le strategie e i piani di intervento dovranno coinvolgere in modo coordinato poliziotti locali e non, che avranno in comune anche attività di formazione. Un ruolo di primo piano nella definizione dei nuovi assetti degli e x vigili urbani è affidato alle regioni, che dovranno sovrintendere alle gestioni associate e dettare disposizioni univoche anche su uniformi, gradi e distintivi, superando la frammentazione attuale . Se la riforma arriverà senza troppe modifiche alla «Gazzetta ufficiale», i poliziotti municipali dovrebbero trovare anche un comparto dedicato per le nuove tornate contrattuali; una soluzione che permetterebbe di disegnate una disciplina ad hoc per retribuzione e indennità, senza dover stiracchiare i contratti pensati per i «normali» dipendenti dei comuni, ma che sembra contrastare con la riduzione dei comparti pubblici tentata, non senza fatica, dalla riforma Brunetta.

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